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Caduta dei capelli: le cause più comuni da conoscere

La perdita di capelli è una delle preoccupazioni più diffuse, sia tra uomini che tra donne. Spesso sottovalutata o considerata un semplice inestetismo, può invece nascondere cause più profonde legate a salute, stile di vita o fattori ormonali. Riconoscere tempestivamente le cause della caduta dei capelli significa non solo intervenire in modo efficace, ma anche prevenire situazioni che potrebbero peggiorare nel tempo.
In questo articolo analizziamo i fattori più comuni che portano alla caduta, con un approccio informativo e rassicurante, utile a chi desidera capirne di più prima di agire.

I fattori più comuni che provocano la caduta dei capelli

La caduta dei capelli è un fenomeno fisiologico. Ogni giorno perdiamo naturalmente decine di capelli: è il risultato di un ciclo di vita che comprende nascita, crescita e caduta. Tuttavia, quando il numero aumenta sensibilmente o la perdita si concentra in aree ben precise, è il momento di indagare più a fondo.

Tra i fattori principali, la genetica ha un ruolo centrale. La cosiddetta alopecia androgenetica, ereditata da uno o entrambi i genitori, colpisce uomini e donne in forme diverse e può manifestarsi già in giovane età. Anche lo stile di vita e l’alimentazione sono determinanti: diete troppo restrittive, carenze di vitamine e minerali o l’assunzione insufficiente di proteine possono compromettere la salute della chioma. Non meno importanti sono i trattamenti cosmetici troppo aggressivi, come colorazioni frequenti, uso scorretto di piastra e phon, eccesso di prodotti styling.

In alcuni casi, infine, la causa è legata a farmaci o terapie particolari, oppure al naturale processo di invecchiamento, che rende i capelli più sottili e fragili con il passare degli anni.

Quando la perdita di capelli è un segnale da non sottovalutare

Non sempre la caduta di capelli è un problema. Esistono momenti dell’anno, cambiamenti ormonali o periodi di maggiore stress in cui una perdita più accentuata può rientrare nella norma. Ma quando la situazione si protrae nel tempo o si manifesta in modo anomalo, conviene prestare attenzione.

Un cambiamento nella densità dei capelli, il diradamento visibile in zone come le tempie o la sommità della testa, la presenza di chiazze oppure una sensazione di prurito o irritazione del cuoio capelluto possono indicare che non si tratta più di una semplice fase passeggera. In questi casi, è fondamentale considerare la caduta non solo come un evento estetico, ma come un possibile sintomo di squilibrio interno o di un malfunzionamento più profondo.

Agire tempestivamente significa dare al corpo la possibilità di ripristinare un equilibrio prima che il diradamento diventi più difficile da trattare.

Che differenza c’è tra caduta stagionale e caduta cronica?

Capita spesso, soprattutto tra settembre e novembre o nei mesi primaverili, di notare una caduta più abbondante. Si tratta del cosiddetto “moulting stagionale”, un fenomeno fisiologico legato al cambio di stagione e ai ritmi ormonali influenzati dalla luce. È transitorio e, nella maggior parte dei casi, si risolve spontaneamente in poche settimane.

La caduta cronica, invece, ha caratteristiche molto diverse. Si protrae nel tempo, talvolta per mesi, e non tende a stabilizzarsi. Il soggetto può notare un diradamento diffuso oppure una perdita più evidente in zone specifiche del cuoio capelluto. Spesso è legata a cause più complesse, come squilibri endocrini, carenze nutrizionali, disturbi metabolici o fattori genetici. In questi casi, il semplice uso di lozioni o shampoo specifici potrebbe non essere sufficiente.

Distinguere tra una condizione temporanea e una persistente è essenziale per scegliere il tipo di trattamento più adatto, evitando soluzioni generiche che rischiano di non essere efficaci.

Come lo stress e lo stile di vita influenzano i tuoi capelli

I capelli sono spesso un riflesso di come stiamo, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Quando attraversiamo momenti di tensione, affaticamento o forti emozioni, il nostro organismo può reagire interrompendo temporaneamente il ciclo di crescita del capello. Questo porta a un tipo di caduta chiamata “telogen effluvium”, che si manifesta alcune settimane dopo l’evento scatenante.

Ma non è solo lo stress emotivo a incidere. Abitudini quotidiane come dormire poco, condurre una vita troppo sedentaria, seguire un’alimentazione sbilanciata o non idratarsi a sufficienza possono indebolire progressivamente il capello. Anche il fumo, l’alcol e l’esposizione frequente a inquinanti ambientali contribuiscono a compromettere la vitalità della fibra capillare.

Spesso si cerca una causa esterna o “tecnica” alla caduta, ma è importante guardare anche dentro le proprie giornate, perché piccoli cambiamenti nello stile di vita possono dare risultati sorprendenti nel medio periodo.

Le cause ormonali della caduta: cosa sapere davvero

Gli ormoni giocano un ruolo decisivo nell’equilibrio del nostro corpo, capelli compresi. Non è un caso che molti episodi di caduta abbiano origine in momenti di forte cambiamento ormonale.

Nel post-partum, ad esempio, è frequente osservare un indebolimento dei capelli dovuto al calo degli estrogeni, che durante la gravidanza avevano prolungato la fase di crescita. In menopausa, invece, la produzione di ormoni femminili rallenta e può favorire una maggiore sensibilità agli androgeni, che agiscono in modo negativo sul follicolo pilifero.

Anche disturbi come la sindrome dell’ovaio policistico o problemi tiroidei possono provocare un diradamento più o meno marcato. È una forma di caduta spesso graduale, che si manifesta nel tempo e che viene facilmente sottovalutata. Ma proprio per questo motivo è importante parlarne con il medico e fare i controlli adeguati.

Agire sulle cause ormonali non significa solo intervenire sulla caduta, ma anche migliorare il benessere generale dell’organismo.

Un primo passo? Riconoscere i segnali e agire con consapevolezza

La caduta dei capelli, in molti casi, è un campanello d’allarme che ci invita a prenderci cura di noi con maggiore attenzione. Non si tratta di entrare nel panico o di cercare soluzioni drastiche: al contrario, è un’occasione per fermarsi, osservare e valutare.

Riconoscere i segnali – un cambio di densità, una perdita più abbondante del solito, un aspetto spento o fragile – è il primo passo per agire in modo mirato. Rivolgersi a uno specialista è sempre la scelta migliore per avere un quadro completo della situazione. Non basta affidarsi al passaparola o ai rimedi improvvisati: ogni capello ha la sua storia, e ogni persona ha le sue cause.

Prendersi cura della propria chioma è un gesto di rispetto verso se stessi. Con le giuste informazioni, il supporto di prodotti adeguati e, se serve, un percorso specifico, è possibile intervenire con efficacia e ritrovare fiducia nel proprio aspetto.

Per chi desidera iniziare da subito, è disponibile una selezione di trattamenti dedicati nella sezione Migliorin del nostro sito, pensata proprio per chi cerca soluzioni mirate contro la caduta dei capelli.

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